Seguendo l'idea già tracciata con la serie delle "Radici" affronto ora il tema Naturalia
mutuato dalle wunderkammer rinascimentali. Affascinato da conchiglie, minerali e altri elementi naturali ricostruisco
con materiale d'epoca oggetti di meraviglia: una esaltazione del Creatore come massimo scultore.
Enrico Maestrini
In alto: madrepora rosa montata su base lignea con "dente di cane", uovo di
struzzo su base cinquecentesca h 37 cm, spondilus, carapace di granchio, cristallo di rocca con intrusione rossa,
grande conchiglia su base ottocentesca h 32 cm, corno d'antilope h 61 cm.
Restauro e interventi scultorei di Enrico Maestrini
Negli anni '60 Gabriella Crespi è una delle poche europee che ottiene il permesso per visitare la Cina e per portare in Italia manufatti artistici: lì acquista pitture, ceramiche e alcune radiche che presenterà nei suoi showroom di Roma e Milano. Usa queste radiche come complemento d'arredo per i suoi mobili. Questo gesto apparentemente semplice porta con sè molteplici significati: innanzitutto Gabriella offre un contrasto estetico tra le linee essenziali delle sue produzioni e le curve barocche delle radiche. Poi sviluppa un secondo contrasto tra il rigore dei metalli utilizzati per i suoi tavoli scultura ed il calore del legno.
Gabriella introduce anche un cambiamento nel gusto: frantuma, per così dire, le ceramiche di Dresda, focalizzando l'attenzione su queste sculture da meditazione che da sempre in Cina sono state il fulcro dello studio del letterato.
Per la cultura Cinese queste opere equivalgono a degli Yantra prodotti spontaneamente dalla natura.
Infine ci offre un messaggio spirituale esplicito, dando vita in una nuova forma, attraverso la sua visione artistica, ad un pezzo di legno inanimato, parlandoci in questo modo di rinascita, di vita dopo la morte.
Enrico Maestrini
Restauro e interventi scultorei di Enrico Maestrini
Si ringraziano:
Filippo Forti - assistenza di studio
Francesco Maestrini - basi in ferro
MAVACAR - logistica
In mostra dal 13 al 18 aprile 2015 Lunedì-sabato 10-19,30 orario continuato presso
Antik Arte e Scienza Via San Giovanni sul Muro, 10 20121 Milano - 02 86461448 info@antik.it - www.antik.it
Queste sculture si potrebbero considerare “ready made” o “objets trouvés” ma, a differenza delle opere surrealiste e di quelle dei pop artisti americani, non sono fatte con oggetti provenienti dalla vita di tutti i giorni, oggetti ordinari; queste sono il frutto di oltre dieci anni di ricerca. Tutte queste radici soddisfano una mia fondamentale esigenza: esse devono risultare già di per sé oggetti finiti, sculture complete, senza il bisogno del mio intervento, che si è limitato a operazioni di presentazione (aggiunta della base, lucidatura, ecc.). La scultura è quindi esaltazione dell’opera di Dio e questi oggetti sono come una preghiera. Qui sta il concetto fondamentale della mia opera, che vuole essere un ponte tra l’arte occidentale e quella orientale. Nella tradizione multimillenaria dell’arte cinese infatti le radici, insieme a rocce e bonsai, adornavano il tavolo e lo studio del letterato: erano strumenti di meditazione che riflettevano il grande nel piccolo e che permettevano allo studioso raggiungere più profondi stati di coscienza mediante un gioco di proiezioni. Il senso di queste opere pertanto non è fisso, ma muta insieme allo stato d’animo del loro proprietario. Queste sculture sono anche “Naturalia”, oggetti di meraviglia provenienti dal mondo naturale; questi hanno influenzato molta arte del Novecento (basti pensare alla recente mostra nelle Gallerie d’Italia): Mauri, Kounellis, Cavaliere, Baj e molti altri che hanno dato nuova forma al concetto di Wunderkammer (Camera delle Meraviglie). È questa arte del secondo Novecento che ha profondamente influenzato i miei gusti e la mia produzione artistica. Vorrei terminare questa breve introduzione facendo riferimento alle Radiche di Gabriella Crespi, amica, compagna di viaggi e di ricerche spirituali: lei contrapponeva questi oggetti/scultura barocchi alla linearità dei suoi plurimi (mobili in metallo dalle forme rigorose e geometriche), ottenendo un forte contrasto estetico.
Chiudo citando Man Ray:
“Tutto quanto capita sotto mano, o è trascelto nella profusione dei materiali che ci sono prossimi, vien combinato con parole al fine di ottenere una semplice immagine poetica. Non bisognerà cercare quelle qualità plastiche, quei virtuosismi, o quei meriti che si è soliti vedere associati ai prodotti artistici. Questi oggetti dovrebbero dilettare, disturbare, disorientare o far riflettere. Le immagini qui raccolte dovrebbero soprattutto intrattenere – che è poi l’unica via sicura per comprenderle”
Sono collezionista da una vita e ho iniziato a raccogliere radici più di dieci anni fa. Recentemente ho sentito la forte necessità di esprimermi attraverso l'elaborazione di queste materie prime.
L'arte dell'intaglio delle radici è un'antica tradizione popolare cinese risalente a più di 2000 anni fa che, col passare del tempo, si è raffinata arrivando a corte e producendo splendidi artefatti durante le dinastie Ming e Qing.
Erano definiti oggetti da meditazione e ornavano il tavolo e lo studio del letterato.
L'incontro tra questi oggetti e l'arte italiana del '900 - spazialismo, arte concettuale e arte povera - ha stimolato la mia inventiva.
Spero che il prodotto, che racconta una parte importante della mia vita, sia interessante per l'osservatore.